La transizione energetica è ormai entrata nel vivo. L’obiettivo di lungo termine è chiaro: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico. Ma per centrare questo ambizioso traguardo servono target intermedi solidi e una tabella di marcia stringente. Ecco perché l’Unione Europea ha fissato precisi obiettivi per il 2030, che rappresentano tappe intermedie essenziali verso la neutralità climatica di metà secolo.


Ma come trasformare gli obiettivi in realtà concrete? La risposta sta in buona parte nell’evoluzione delle reti elettriche. Per abilitare un sistema energetico decarbonizzato servono infatti reti più flessibili, intelligenti e aperte alla collaborazione tra tutti gli attori. Vediamo nel dettaglio le principali sfide e soluzioni per le reti elettriche da qui al 2030 e 2050.


Guardando al 2030, l’UE richiede che almeno il 32% del fabbisogno energetico sia coperto da fonti rinnovabili. Questo comporterà una crescita esponenziale di capacità solare, eolica e di altre rinnovabili. Per gestire quote così alte di generazione variabile e distribuita, il ruolo delle reti smart sarà cruciale.


Le smart grid utilizzano tecnologie all’avanguardia come sensori, contatori intelligenti, sistemi di automazione e controllo in tempo reale per bilanciare domanda e offerta in modo più efficiente. Questo permette di integrare più rinnovabili intermittenti riducendo sprechi e picchi di domanda e gestendo al meglio i flussi multidirezionali di elettricità.

obiettivi 2030 e 2050

Oltre alle reti intelligenti, un altro pilastro fondamentale per raggiungere gli obiettivi 2030 sono le comunità energetiche. Si tratta di associazioni tra cittadini, aziende o enti locali che collaborano per produrre, consumare e gestire energia in modo sostenibile a livello locale. Le comunità energetiche fanno leva sulle rinnovabili distribuite e l’autoconsumo collettivo, dando più potere ai consumatori nel sistema elettrico.


Entro il 2030 l’UE punta ad abilitare e sostenere la nascita di ben 300.000 comunità energetiche nei suoi Paesi membri. Queste iniezioni di energia verde e collaborativa dal basso giocheranno un ruolo vitale per centrare gli obiettivi climatici e di transizione energetica al 2030.


E dopo il 2030, cosa ci aspetta? Guardando ancora più lontano sulla timeline della decarbonizzazione, ecco gli obiettivi chiave per le reti elettriche al 2050. Innanzitutto, la quota di rinnovabili sul consumo finale lordo di energia dovrà raggiungere ben il 65-75%, con una copertura totale del fabbisogno elettrico.


In secondo luogo, la flessibilità e l’interconnessione del sistema elettrico dovranno essere estreme, con una vera e propria integrazione dei settori grazie alla massiccia diffusione di pompe di calore, veicoli elettrici, produzione di idrogeno verde e soluzioni di power-to-gas. Infine, gli utenti finali saranno completamente abilitati a partecipare attivamente nei mercati energetici, condividendo energia alla pari in ecosistemi decentralizzati.

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