Si tratta del concetto di vehicle-to-grid (V2G): i veicoli elettrici, quando connessi alla rete di ricarica, possono infatti immagazzinare energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili intermittenti come solare ed eolico, per poi rilasciarla nei momenti di picco della domanda, fungendo così da vero e proprio sistema di stoccaggio distribuito.


In questo modo, la mobilità elettrica non solo riduce le emissioni grazie alla trazione a zero emissioni, ma contribuisce anche a bilanciare il carico sulla rete elettrica, compensando la naturale intermittenza delle rinnovabili. Si tratta di un concetto win-win: da una parte la rete elettrica beneficia di maggiore stabilità e flessibilità, dall’altra i proprietari dei veicoli ricevono incentivi economici per il servizio fornito di stabilizzazione della rete.


Ma come funziona nello specifico la vehicle-to-grid? Tramite apposite stazioni di ricarica bidirezionali e una piattaforma software intelligente, è possibile gestire i flussi di energia dalla rete alle auto e viceversa in modo dinamico, inviando segnali di prezzo in tempo reale per incentivare i proprietari dei veicoli a immagazzinare o cedere energia seguendo le esigenze della rete elettrica

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Ad esempio, quando c’è un eccesso di produzione da fonti rinnovabili come di giorno con il fotovoltaico, i prezzi dell’energia possono essere molto bassi o addirittura negativi. In questi casi la piattaforma di gestione della vehicle-to-grid invierà un segnale per incentivare la ricarica dei veicoli, che fungeranno così da sistema di stoccaggio per l’energia in eccesso.


Viceversa, quando la domanda di energia è molto elevata, ad esempio la sera quando molte persone rientrano a casa dal lavoro, i prezzi salgono e la piattaforma di gestione della V2G invierà l’opposto segnale per incentivare i veicoli connessi a immettere energia in rete, ricevendo un compenso economico per questo servizio di stabilizzazione della rete.


Questo meccanismo di scambio bidirezionale dell’energia, se applicato su larga scala, può portare enormi benefici sia per il sistema elettrico che per gli utenti. Si stima che ogni auto elettrica possa fornire servizi di rete per un valore fino a 4.000 euro all’anno, rappresentando così una nuova fonte di ricavo sia per le utility che per gli automobilisti.


Inoltre, livellando i picchi di domanda e compensando la variabilità delle rinnovabili, la vehicle-to-grid consente di ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse, abilitando quote sempre maggiori di rinnovabili senza compromettere la stabilità della rete.
La mobilità elettrica non è quindi solo un modo più sostenibile di spostarsi, ma può trasformarsi in una risorsa energetica distribuita integrata con la rete elettrica. Sfruttando il potenziale della vehicle-to-grid, auto, furgoni, camion e autobus elettrici possono apportare benefici all’intero sistema energetico, ottimizzando i flussi e massimizzando la quota di rinnovabili integrate in rete.

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