A un mese dall’inizio del 2024, il mercato italiano della mobilità elettrica mostra segnali contrastanti. Da un lato, il numero di auto elettriche pure circolanti ha superato quota 222.000, con una crescita costante negli ultimi anni. Dall’altro, le immatricolazioni di vetture a zero emissioni sono in calo dell’11,6% rispetto a gennaio 2023, con appena 2.947 nuove auto elettriche targate quest’anno.
La quota di mercato delle BEV in Italia resta dunque piuttosto bassa, ferma al 2,07%, nonostante gli sforzi fatti finora in termini di incentivi all’acquisto. Soprattutto se paragonata a quella di altri Paesi europei: l’Olanda è al 30,85%, il Belgio al 19,36%, la Germania al 18,46%. Numeri che testimoniano come da noi la strada verso la diffusione su larga scala della mobilità a emissioni zero sia ancora lunga.
Ciononostante, le prospettive per il 2024 sembrano più rosee. Il Governo ha infatti annunciato una revisione dell’Ecobonus auto che dovrebbe dare nuovo slancio al comparto. In particolare, gli incentivi per l’acquisto di veicoli con emissioni 0-20 g/km di CO2 torneranno ad essere particolarmente allettanti. Sta ora al legislatore garantire tempi rapidi per l’attuazione delle misure, in modo da evitare una paralisi del mercato mentre i cittadini posticipano l’acquisto di nuove auto in attesa dei bonus.
Il segmento dei veicoli commerciali leggeri a zero emissioni mostra a gennaio 2024 piccoli ma incoraggianti segnali di vitalità nel mercato italiano. Le immatricolazioni di furgoni e camioncini elettrici segnano 325 unità, l’1,91% del totale. Un dato più alto sia in termini assoluti (+65 veicoli) che percentuali (+0,31 punti) rispetto al mese precedente.
Considerando tutte le alimentazioni, il comparto dei veicoli commerciali è solido e in espansione: le targhe di gennaio sono 17.035, il 35,25% in più dell’analogo periodo del 2023. Insomma, la torta cresce e anche l’elettrico sta lentamente conquistando fette sempre maggiori.
I segnali positivi ci sono, ma la strada è ancora lunga per raggiungere una significativa diffusione dei mezzi commerciali a zero emissioni anche nel nostro Paese. Del resto, si tratta di un segmento di mercato con dinamiche diverse rispetto alle auto private e che necessita quindi di strumenti ad hoc per essere sviluppato.